Oggi ero su una panchina a guardare il prato, gli alberi, il cielo che da nuvolo e piovigginoso diventava assolato.
Ero assorto nel guardare l’ippocastano ammalato. Da un paio di anni a Milano molti di loro hanno la stessa malattia e non sa se sopravviveranno.
Le castagne matte si stanno preparando, quelle castagne che non si mangiano e che tuttalpiù da bambini si tirano crudelmente.
Ero immerso in questo verde con la luce del sole che andava e veniva e poi, tutto a un tratto, è arrivato lui…
Un seme bellissimo, volando. Mi è arrivato vicino vicino e subito mi ha ricordato l’amore.
Così volatile e difficile da possedere, così sensibile che non si fa manipolare, così fragile che si può rovinare in un attimo.
L’entusiasmo mi ha fatto avvicinare e d’istinto l’ho voluto possedere, trattenere nella mano, farlo mio…
In un attimo involontariamente l’ho ferito, sono stato troppo aggressivo, cercavo di proteggerlo e invece ho rotto parte dei suoi steli…
In un attimo l’ho tradito.
Per mantenere l’amore vivo ci vuole tanta attenzione e basta poco per passare dalla protezione alla distruzione.
Lo volevo tenere nella mano, tenerlo in pugno, costringerlo e non lasciarlo volare, anche se involontariamente.
L’amore si posa sulla bellezza per nutrirsi e farsi bellezza, si adagia sulla bellezza e si fa bellezza stessa, si posa volatile, leggero… vive ogni sensazione che gli arriva dal mondo, ascolta tutto, viene sospinto dal vento e tuttavia è amore in se, anche il vento gli da bellezza. Si nutre della vita in quanto è vita stessa.
Poi rivola di nuovo.
In questo è la vita stessa, sta a noi saper cogliere l’amore e costantemente posarci su l’attenzione, la nostra cura, la nostra unicità.
L’amore vola in ogni lato, in ogni direzione, ogni tanto ci viene vicino, ci tocca e poi si allontana…
L’amore che esperiamo quando ci brillano gli occhi per la vita, per l’intensità di un momento vissuto con pienezza, di un esperienza che non è memoria ma vita vissuta appieno.
L’amore che ci tocca e c’incanta, che c’ipnotizza per un attimo e poi svanisce, sensibile e delicato come è arrivato, intenso e cangiante come il cuore che pulsa, battito di una vita vera, una vita che è degna di essere vissuta. Una vita che vale l’amore, questa intensa esperienza senza ragione, questa esperienza che non ha dolore.
L’amore che quando si manifesta dissipa il rancore, scioglie il ghiaccio nel cuore, espande all’intensità dell’unità
e
ci cinge di calore.
L’amore, L’amore, L‘amore…