Oggi c’è un trionfo di uccelli che cantano, troppo difficile riconoscere i loro richiami in questa manifestazione sul bel canto.
Ho fatto un sogno che mi ha fatto trasalire, avevo deciso di andare a nuoto da milano a siena e dopo la partenza di tardo pomeriggio, seguendo altri che partivano con i numeri sulla schiena come in una corsa per grandi e bambini per chissà dove, mi tuffo anch’io. Dopo un po’ in cui serfavo la corrente a mò di superman, in uno strano corso del fiume vicino piazzale lodi, mi sono reso conto che sarebbe stata un impresa di giorni e che sarebbe stato meglio mollare e prendere un treno. Cosa che ho fatto, cercavo di lasciarmi asciugare la muta verde che indossavo in un vagone di questo treno, che era tipo quelle carrozze asiatiche a sei posti l’uno con i lettini al posto dei sedili in cui qualcuno dormiva. Ahimè lo zainetto che avevo dietro non aveva i vestiti. Nel frattempo c’era uno che, visto che ero nudo, mi voleva fare nel senso più bieco del termine, anche con modi aggressivi. Dopo un po’ so solo di essermi picchiato con lui e che i suoi amici ci hanno diviso e ognuno di loro aveva una morale da insegnarmi. Uno mi dice: hai fatto un errore, hai perso l’equilibrio. Io acconsento dandogli ragione che effettivamente ero d’accordo. Poi arriva una ragazza che mi da un calcio su un piede mentre io ero a terra e mi dice con il viso incazzato: io sono rumena e sono sei anni che sono qui. Qui non dico niente, che cos’altro si poteva aggiugere… Il resto è stato un cercare di ricomporsi e tenere a bada possibili riaccensioni. Io stavo andando fino a Bologna, dove il giorno dopo avevo intenzione di ripartire nel mio folle viaggio verso Siena a nuoto.
A parte la storia che è abbastanza variopinta le mie sensazioni sono state dopo poco che mi sono buttato, oddio, come ho fatto a essermi lanciato in questa impresa senza ponderarla? Ho provato un sentimento di inadeguatezza e incoscienza. Mi redarguivo per la mia mancanza di senno. Anche in treno prima del patatrak mi sono sentito inadeguato, poi dopo il litigio mi sentivo in quella condizione di subire una situazione che avrei dovuto sopportare fino a quando non avrei trovato uno spiraglio, che probabilmente sarebbe arrivato solo quando sarei sceso dal treno.
Trovo che sia molto importante ascoltare il sentimento di sottofondo che c’è in un sogno, come quello di capire l’emozione che proviamo in quei frangenti. Trovo personalmene molto utile il riconoscere il quadro non solo logico narrativo simbolico, come i grandi studiosi dei sogni insegnano, ma soprattutto tutto ciò che viviamo interiormente nel sogno: Che cosa ci suscita? Che cosa si genera in noi? Come reagiamo interiormente alle situazioni che incontraimo? Che emozione proviamo mentre gli avvenimenti proseguono? Cioè cerco di rimanere aderente ai sentimenti che suscita in me l’avvenimento che si sta svolgendo, cerco di osservare il dialogo interiore che avviene nel sogno, quando avviene e ciò che provo.
Nel passato ci siamo svegliati Lorella ed io raccontandoci le creazioni inconsce della notte. Lorella ha una produzione di sogni abbondante e multicolore ed era solita raccontarmi almeno tre sogni di fila, su cui ci confrontavamo a volte anche per più di un ora al giorno, fino a che non mi sono arreso. Lavorare sui sogni incoppia così è un’attività ampia che condizionava psicologicamente almeno mezza giornata, se non tutta e credo lo si possa fare per un periodo limitato di tempo. Altrimenti ci si proietta troppo sul passato se il nostro presente continuerà a volgere l’attenzione indietro. In genere cercavamo insieme di comprendere, attraverso ciò che ci passava per la mente, le manifestazioni delle sensazioni di fondo, per osservare le piccole paure che si manifestano nello sfogo notturno dei sogni. Osservare i residui d’impressioni non digeriti della giornata, che si manifestano nelle creazioni di immagini notturne in maniera fantastica e spesso surreale. Ora mi viene spontaneo farlo direttamente nel sogno individuare l’aspetto dei sentimenti che provo e mi sveglio già libero dal sogno. Quest’attività che svolgo nel marasma notturno mi sembra aiuti a chiarire ciò che si svela dentro di me inconsciamente, è come se mi aiutasse a mettere ordine, a fare luce su ciò che ancora non so di me stesso e lo portasse in evidenza.
E’ un po’ una di quelle attività che si diceva di puntare il faro sulle nostre ombre. Questa sono convinto che mi sia di aiuto.