Questa mattina fervono i preparativi per andare in Cina: le considerazioni dei voli, le temperature che troveremo, gli spostamenti e il cercare di sistemare le cose in sospeso prima di andare nella grande terra gialla. In questi momenti spicca l’importanza di mantenersi attivi con estremo rilassamento, una pratica necessaria per osservare ciò che l’incoscio ha in serbo per noi e il nostro approccio attento a osservare senza lasciarsi travolgere.
La persona che maggiormente mette in pratica questo stile taoista che conosco è Lars. In lui c’è sempre questo tentativo di coniugare l’essere rilassati e l’essere attivi interiormente. Se non si guardano attentamente persone così, da fuori è difficile accorgersi di questa pratica. Quando sto con Lars a Copenhagen faccio molta attenzione ai suoi gesti. Prima di partire per un qualsiasi progetto da fare insieme, fosse anche quello di spostarsi da un luogo ad un altro, ci si guarda per decidere di partire, chiarificare il momento e scegliere di andare. Visto così non c’è niente di speciale, sembra l’attività più normale del mondo, ma l’attenzione ai gesti del corpo perché siano morbidi e non inconsulti è la pratica più difficile che conosco. Il come si parte per far si che l’energia del movimento sia morbida, la tensione e il rilassamento insieme, è quello che nel taoismo viene chiamato Wu Wei.
E’ come porre alta attenzione a seguire la spinta che nasce dopo la decisione del momento. Da un buon maestro tai chi come Lars, che predilige l’approccio pratico e spiega poco a parole, si può maggiormente apprendere per mimesi, piuttosto che in maniera intellettuale. Lo scegliere di agire seguendo il flusso energetico del corpo necessita di una chiara attenzione alle percezioni interiori di movimento. Quando ci si trova con una persona che ha questa consapevolezza del movimento, lo scarto tra la sua attenzione e la nostra diventa evidente. Lo stesso scarto che potrebbe avvenire tra noi e un corridore professionista, ci sarà un punto in cui inizierà a prendere una certa distanza senza che noi possiamo far niente. La consapevolezza del nostro agire è così, più diventerà evidente perché inizieremo a porre molta attenzione e più ci accorgeremo dello scarto quando siamo con gli altri, sia esso minore o maggiore. Il lavoro che avviene interiormente, che da fuori è poco visibile, è quello su cui va posta maggiore importanza. Il lavoro continuo di attenzione a ogni gesto e movimento interiore, al rilassamento e alla tensione, portano a farci sentire dove si posa la grande attenzione del Tao.
I movimenti interni con l’incontro e l’ascolto danzano, sta a noi partecipare a questo disegno che si crea nell’aria.
E’ molle come l’acqua
Ma può forzare tutto ciò che è duro
Distrugge come il fuoco
Ma si calma con un po’ di sabbia
È agile come il vento
Ma si può tenere racchiuso in una caverna.
E’ stabile come una montagna
Ma può scoppiare in un vulcano
Tutto tende allo scorrere del fiume.
Il tutto governa il niente
E la luce flebile
Viene oscurata dalla notte.
Non si lascia afferrare
perché non controlla
Si lascia attraversare
come è trapassata.
Le parole non spiegano il Tao, perché creano un tumulto alla sua infinitezza, come possiamo con parole finite, con dei concetti che sono per loro natura contrattidicibili, spiegare ciò che comprende il tutto?
Solo l’ascolto continuo dei nostri moti interiori, lo sforzo teso per rimanere rilassati, la continua meraviglia di inglobare il sapere dentro di noi senza poterlo trattenere è il tao.
Qui sta l’attività del Wu Wei, seguire il moto, senza essere perseguitati da esso.
come si fa a non mettere in discussione il mio agire frenetico e illusorio . garzie per aver rassicurato creando scopiglio
"Mi piace""Mi piace"
Me lo chiedo anch’io, come si fa a non metterlo in discussione?
"Mi piace""Mi piace"