Shanti Area

Oggi finalmente è esploso il sole. Le settimane di freddo e gelo che sono passate, avevano incupito anche i più temerari, incrostrato anche gli spiriti più sereni…

Con Lorella siamo andati a Milano, lei al lavoro ed io a fare il visto per la Cina e a sbrigare varie faccende di tasse. Si, per la Cina, domenica prossima parto con lei e la seguo nel tour per il sud, shanghai, tomsiang, hong kong cercando di praticare il mandarino, o meglio facendo la pratica di sbucciarlo, l’unica che veramente mi riesce…

Ora sono seduto dentro ad un centro commerciale della provincia di milano, nell’area giochi bambini “Il Bosco Incantato”, forse l’unica area qui dentro in cui riesco a respirare. Di fronte a me due giganteschi tirannosauri delimitano lo spazio tra la folle corsa all’acquisto e la shanti area bimbi. Qui non si compra niente, i bambini girano in un percorso fatto di ostacoli gommosi con salite discese e scivoli, colori sgargianti di ogni tipo e ricco di esperienze sensoriali. Poi, se non sono già stati trafitti dal flagello dell’isolamento dell’occidente, fanno anche amicizia con gli altri.

Alcuni disegnano anche e qui di fronte al divano dove sto seduto, c’è una parete tappezzata delle loro opere, un patchanka di mille colori. I fogli hanno prestampata una linea di fondo su cui poi i bambini colorano, disegni liberi pochi. Tra le icone maggiormente rappresentate ci sono uomini e donne combattenti in gesti da arti marziali, supereroi, robot, qualche barbie, una biancaneve, qualche asino e anche meraviglia delle meraviglie un lupo che medita in posizione del loto su una roccia con dietro un sole che lo avvolge. A parte la gioia dei colori, la gentilezza e innocenza di alcune immagini il resto credo spinga al narcisismo. Tutta questa volontà di potere rappresentata, il desiderio di raggiungere quella forza, l’espressione della Forza.

Ma tutta questa forza dove sta? Dove sono i superuomini? E poi, superuomini di che?

I veri nemici sono i veleni della mente, se non riusciamo a sbarazzarci di questi nemici qua continueremo a produrne all’esterno di nemici, per una cosa o per l’altra.

Comunque i mostri sembrano fuori di noi, sembrano altro da noi e siamo prede di questi abominevoli scarti della natura, queste sottospecie di animali uomini. Quanto è vecchia sta storia dei mostri… facciamo semplicemente difficoltà a far vedere che questi mostri siamo noi ogni tanto, e ci spaventiamo anche da soli…

Siamo così abituati a mantenere un aspetto integerrimo che per abbandonarci a noi stessi, per essere noi stessi, bisogna aspettare l’ultimo minuto della giornata, quello appena prima di addormentarci.

Se continuiamo così, avremo poca possibilità di aver accesso nel parco giochi della vita, il nostro essere altri da quello che siamo non ci permetterà di entrare, deciderà per noi e la scelta sarà “non è appropriato all’idea che ho di me, non collima, non combacia”.

Per essere se stessi ci vuole una presa di coraggio, bisogna abbandonare l’idea di essere uomini superiori, quel sentirsi di più, quell’identificarsi con quello che “uno come me può fare o non fare”. Quell’uno come me è una parodia di quello che siamo. Il raziocinio va affilato con i bisogni essenziali. E’ bene che sia un coadiuvante di ciò che ci ispira, uno strumento per essere felici.

Troppo tempo è disperso nelle folli corsi all’acquisto per riparare al poco tempo dedicato allo stare bene. Cerchiamo di ritornare ad essere umani. Essere uomini, esseri umani.

 

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