Solo forse le ali nel vento
assistono a questo cambio del cielo per il nuovo anno…
nuovo anno…
nel processo dell’esistenza lo scandirsi del tempo mi sfugge,
lo sfuggo
ma so che c’è e che senza lo scandirsi di esso ci si perde nello spazio infinito
che non è poi così male…
ma ci tocca ritualizzare il tempo nel suo scandirsi,
battere il piede a terra per non perdere il ritmo,
per vivere il ritmo,
per sentire il dileguarsi dell’assenza
per registrare la presenza ora qui batto il mio piede!
tam tam tam
poi si ritorna osservatori e osservati,
si ritorna osservatore e osservato
come il soffio del vento,
ed è gia un nuovo anno…
C’è un viola smaffino in fondo al tunnel della stazione centrale
presagio di una fiammata di intenso colore
oltre i cavi elettrici dei treni
è immensa composizione cromatica
che racchiusa nell’arco del tunnel da sfondo
si staglia magnifica e presente.
Non è l’ombra dei giorni
che anticipa il volo
caldo corpo accanto dolce,
ma tenero è il pensiero ora, qui,
che si muove a te,
viola,
per poi, necessariamente,
ritornare rosso.
e intanto fuori albeggia un
nuovo splendido giorno…