La nuova Leadership.
Sistema Governativo Italiano e Cooperazione Internazionale.
Gentile Presidente del Consiglio e Gentili Appassionati Lettori,
Vado a vengo dall’Afghanistan in maniera indipendente da quasi un anno. Senza che potessi aspettarmelo, mi sono ritrovato felicemente a insegnare all’Università di Herat, nel dipartimento di psicologia.
L’invito è partito da 22 studententesse di psicologia, di cui due avevano partecipato a un mini corso che offrii a dei volontari afghani, tratto dal mio lavoro di ricerca chiamato Body-Emotional Mindfulness, tra intelligenza emozionale, meditazione e psicoterapia.
Da un giorno all’altro mi sono ritrovato a insegnare a 45 Studenti in Università e ad aprire un counseling center temporaneo in Facoltà.
A Natale sono tornato cercando la possibilità di trovare alcuni fondi per ritornare e continuare a insegnare.
Lars Ewè(psicoterapeuta danese) mi ha supportato tecnicamente, la Guna s.p.a. finanziariamente e l’associazione A.C.C.E.S.S.O fiscalmente.
Con 5 mila euro e alcune utili conoscenze in più sono tornato in Afghanistan.
Ho organizzato altri due corsi con più di 100 studenti di psicologia, medicina, altre facoltà, professionisti del settore e non c’erano aule libere per aprirne altri, visto la grande richiesta. Ho riaperto il mini centro di counseling individuali e di gruppo con decine e decine di casi con cui continuiamo a lavorare; fatto due test, uno internazionale e uno sperimentale, per comprendere gli effetti scientifici di questo lavoro e valutarne l’efficacia.
Sia del precedente successo che di quest’opera in corso, l’Ambasciata Italiana e la Cooperazione Italiana allo Sviluppo sono stati informati sia direttamente, che via email dal Settembre 2013.
10 giorni fa, entrando nel dipartimento di psicologia la mattina, come al solito, dopo due ore di studio di persiano, il direttore del dipartimento insieme a due professoresse e un professore, mi mette confidenzialmente davanti la possibilità di diventare direttore del dipartimento che a creato da zero 5 anni fa. Il rettore gli stava chiedendo insistentemente di spostarsi a sociologia. Per mezzora non ci ho creduto, pensavo mi stessero prendendo in giro.
Il dipartimento di Psicologia comprende circa trecento studenti, in crescita ogni anno per via della forte necessità della società, tra cui una centinaia di professionisti che seguono la facoltà serale. E alcuni corsi vengono fatti anche per le altre facoltà.
Un impatto sociale enorme e l’idea di essere partecipe e in piccola parte catalizzatore del rapido cambiamento psicologico che in questa società sta avvenendo, mi entusiasmava parecchio.
Sono i primi psicologi afghani che entreranno in tutti i settori della società: televisioni, radio, ospedali, scuole, centri di terapia varia, esercito, musica, governo e in ogni antro di questa comunità, per il bisogno enorme che c’è.
La prima cosa che ho pensato è che questa scelta, la potevo fare solo con il sostegno sincero e il serio supporto del Governo Italiano.
Senza una struttura solida alle mie spalle, da solo non me la sarei sentita di prendermi una responsabilità così ampia, che avrebbe richiesto un impegno di almeno due anni, in una realtà che ha un sacco di problematiche pratiche e burocratiche.
Quindi mi metto in contatto con la Cooperazione Italiana per informare il Governo Italiano della proposta e valutare se esiste la possibilità di collaborare, vista un occasione eccezionale come questa.
Mi viene detto che l’unica modalità, è partecipare a un Bando(magari fatto a Roma fra 10 mesi), perchè l’aiuto psicologico non è considerato una questione d’emergenza.
Quando sono arrivato li, c’era solo una persona responsabile italiana, che lavorava dalla mattina alle nove di sera oberata di lavoro e responsabilità, in una casa da milioni di euro in affitto che sembra un deserto, con almeno 20 persone di servizio tra sicurezza e altro.
Una di quelle situazioni paradossali in cui ti chiedi, ma la Comunità Italiana a cui “appartengo” dove sta andando?
Un pò responsabile la mia titubanza e in più perché al direttore non sarebbe piaciuto andare a sociologia senza vedere un possibile cambio di guardia che avrebbe sviluppato il dipartimento in maniera efficace, tutti e due, in tacito consenso, decidiamo di starcene tranquilli ai nostri posti.
L’Italia avrebbe potuto supportare questo dipartimento con quattro soldi, dando una spinta incredibile e lasciando la sua bandierina per sempre.
Immaginate l’effetto dei primi 500 psicologi(di cui la maggior parte donne!) supportati profondamente dall’aiuto Italiano e le migliaia e migliaia di casi che avranno negli anni a seguire…. Una profezia molto realistica di diffusione, la si può fare calcolando 1000 persone tra pazienti e altri per ognuno in 10 anni, praticamente avremmo coperto la provincia di Herat, se non molti altri luoghi.
Nella cultura Persiana in Afghanistan, la riconoscenza è un fatto di Onore e se lo ricorderebbero per sempre.
In tutto questo però, possiamo vedere quanto il sistema del Governo Italiano in fatto di Cooperazione, almeno qui in Afghanistan sotto le strette maglie del Ministero della Difesa, sia un Sistema che non ha una piccola percentuale di flessibilità di azione e miope davanti a delle evidenze, basate su richieste di Studentesse e Studenti Universitari, di Professori Universitari, della Società Civile che ha sempre più bisogno di altri psicologi da mandare nei villaggi, delle radio, delle televisioni e sui giornali per diffondere una conoscenza che fino a qualche anno fa non esisteva.
Prendo un altro esempio uscendo dal personale: l’Aereoporto di Herat.
Il Governo Italiano sta finanziando profumatamente la creazione dell’Aereoporto Internazionale di Herat. Chi è profondamente a conoscenza della situazione interna di questo aereoporto, mi informa dello sviluppo di questo progetto senza nessuna considerazione del fatto, che la maggior parte del personale fino a ieri grigliava il kebab in una delle tante Ciaykhanè. Analfabeti, tuk tuk driver, servitori di negozi e tante altre persone, con tutta la buona volonta di migliorare magari, ma signori: diamo in mano una ferrari a degli adolescenti senza prepararli? Che rischio si corre a muoversi così in un aereoporto con ambizioni internazionali? Dove è finita la visione culturale che ha contraddistinto un Paese come il nostro epoche fà?
E poi, mi pare ci siano tanti esuberi negli aereoporti italiani… Basterebbero una decina di loro, scelti con intelligenza e si potrebbe fare un lavoro magnifico… e invece.
Anche nella visione politica internazionale più bieca, quella che in fondo vuole creare un sistema di credito futuro nei nostri confronti(il credito a vita), come hanno fatto gli americani con noi 50 anni fa(e di cui paghiamo ancora i debiti); è necessario infilare la cultura in ogni luogo, perché ce lo dimentichiamo?
Vogliamo continuare a comprare migliaia di capre e regalarle a villaggi come necessità di emergenza, senza insegnarli a fare il formaggio e quindi non facendo altro che dandogli carne da macello? Perché anche questo è quello che si fa.
Le case possono venire abbattute con una bomba domani, ma se gli insegnamo a costruirle, quella conoscenza rimane per sempre e si trasmette da uomo a uomo.
Insieme ai giocattoli bisogna mettere l’istruzioni per l’uso, questo vuol dire trasmettere la conoscenza.
Quindi quando il nuovo Presidente Matteo Renzi parla di un necessario profondo cambiamento del sistema delle ONG, spero tenga conto, come sta facendo in altri settori, che il primo necessario cambiamento lo deve fare nella visione Governativa della Cooperazione internazionale.
Negli ultimi 20 anni è stato creato un Sistema lontano dalle vere esigenze dei popoli che andiamo a supportare, con valutazioni a tavolino pianificate 2/3 anni prima e molte, quando entravano in atto, erano già obsolete.
Chi è stato partecipe della Cooperazione Italiana 20 anni fa parla di un sistema vicino alla gente, umano, realista. Erano gli anni d’oro della Cooperazione Italiana Internazionale.
Caro Presidente, è arrivato il tempo che si ritorni un pò indietro per poter andare avanti nel migliore dei modi.
Se vuole che le ONG cambino strategia come ha detto pubblicamente, è necessario che cambia l’approccio da dove loro cercano fondi, dalla testa. Perchè le ONG sono condizionate dai Donors e i Donors per molte organizzazioni sono i governi, in questo caso il Governo Italiano.
Esse fanno loro la politica dei Donors, mimano le stesse maniere, si adeguano, si conformano.
Essendo slegato da queste dinamiche e profondamente curioso, vedo quelle organizzazioni che penzolano dalle lenzuolate dell’ONU o quelle che sono attaccati alla gonna di Mamma Italia. E’ penosamente evidente questa mimesis, prendono le loro sembianze e si creano dei replicanti …
Premettetemi di giocare con i simboli.
Quel vecchio proverbio che dice che il pesce puzza dalla testa è vero, perchè è l’effetto dei neuroni specchio. La ricerca dei neuroni specchio è stata fatta in Italia.
Un’altra scoperta degli ultimi dieci anni, ci fa capire che se abbiamo dei Leader con un Intelligenza Emozionale sviluppata, tutto l’entourage ne godrà di questo effetto che è dato dal “Social Brain”. Perché hanno iniziato a studiare due cervelli invece di uno e hanno scoperto che l’effetto di risonanza tra i due è ampissimo, per questo l’emozioni sono contagiose, per questo si dice che è un “circuito aperto”. Noi costantemente mandiamo e riceviamo stimoli, anche senza parlare.
Quindi se avessimo dei Leader che comprendono profondamente che questi neuroni specchio sono come dei “Neuroradar”, potrebbero capire ciò che avviene in un altro cervello attraverso una comunicazione silenziosa. La persona che è più espressiva in un gruppo, trasferisce questo stato mentale agli altri. Questa persona è il leader del gruppo.
Caro Presidente e Cari appassionati, c’è bisogno di un sistema più snello, più realista e culturalmente avanzato da mandare con gli ambasciatori all’estero.
So che quando parlo a Voi di Cultura ci tenete, allora iniettate nei politici, nei manager e negli amministratori Flebo di Cultura Avanzata, di Scoperte Innovative, di Visionarietà e perché no, di musica.
Ci vuole quella capacità di guardare molto lontano e nello stesso tempo tenere il corpo ben saldo sul timone del Presente.
Arcieri che sappiano camminare con le loro gambe.
I nostri Leader hanno bisogno di respirare profondamente le nuove scoperte, di sentire al loro interno la freschezza del ringiovamento, il fermento che si respira nella ricerca!
La voglia di scoprire, d’innovare, di Migliorare e Migliorarsi, ma soprattutto, la capacità di Ascoltare.
Per la rianimazione di questo Sistema al collasso ci vuole un trapianto e probabilmente il sistema immunitario rigetterà il nuovo organo, per cui c’è bisogno che tutti noi cogliamo quelle persone con la passione della crescita dentro e che gli diamo supporto, solo così il Sistema Cresce, si Rinnova e potrà ritrovare una nuova armonia.
Caro Presidente, in fondo ci vogliono persone con Onesta e Integrità, che sono Qualità insite nei Leader che lasciano segni positivi, quando s’incontrano soggetti così negli Organi di Comando, tutto l’indotto ne subisce il fascino e s’adegua.
L’effetto a cascata è una scelta che Lei può fare, faccia anche qui un bel cambio radicale!
Metta un pò di persone appassionatamente vere, con una mente emozionale di ampio respiro e un intelligenza culturale internazionale sopraffina.
Queste persone ci sono e sono molte di più di quello che ci si aspetta.
Faccia presto però,
perchè si sono stufate e se ne stanno andando.
Un Nuova Leadership nelle Politiche di Cooperazione Internazionali può avvenire, basta che ci crediamo tutti, Lei per primo Presidente.
albertopennella(et)yahoo.it