LO SPAZIO DI CONFIDENZA CON SE STESSI

C’è qualcosa che rimane sempre uguale anche dopo mesi che non scrivo. Sono passati mille vicessitudini che mi hanno fatto mettere in discussione varie rotte della mia vita, pianificazioni ideali di un futuro prossimo. La vita, l’amore di coppia, le scelte dei luoghi dove vivere e con chi.

Tutto ciò non cambia però quel sostanziale rapporto che ho con me stesso, quella speciale confidenza che emerge nei momenti di silenzio. Quel dialogo cambia nei contenuti,ma quella particolare modalità di ascolto rimane invariata.

Ricordo che quando ero bambino, avevo la stessa particolare disposizione, il medesimo modo di approcciarmi; un giorno sui sette anni guardavo la finestra che in inverno era coperta dalla condensa e disegnavo con le dita una specie di equalizzatore ipotizzando che avrei dovuto portare al centro  tutti gli aspetti del mio carattere, almeno, ciò di cui mi rendevo conto.

Mentre vi scrivo ora vivo la stessa esperienza, il medesimo modo di osservare me e l’universo intero con dolcezza, con tenera compassione sulle vicessitudini che la vita comporta, come se in questo luogo privilegiato non potessero accedere con la loro irruenza.

Una pace e una calma, come ora che vi scrivo in metropolitana.

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