> La vita prende strade strane, noi possiamo mettere molta energia in certi > progetti, ma ci saranno innumerevoli forze che interagiranno e potranno > far cambiare direzione in soluzioni inaspettate.
> Di tutti i semi che un albero dona in autunno, solo alcuni germoglieranno > e cresceranno. Poi ci sarà bisogno della pioggia, di un terreno fertile, > del sole e di altre condizioni che non si possono controllare. > Tornato dalla Cina ho sentito questo, mentre il jet lag mi spinge a > dormire il pomeriggio e a svegliarmi alle quattro del mattino. Un leggero > mal di testa mi prende l’attenzione che vorrei dedicare al mondo, ma mi > sento impedito ad agire. Sento un velo di tristezza mentre scrivo queste > frasi…
> Accettare il presente come un insegnamento, richiede uno sforzo verso > l’abbandono che mi viene difficile mettere in atto a comando, ha i suoi > tempi anche lui…In questi frangenti mi viene difficile prendere le > sensazioni spiacevoli per quello che sono e lasciarle andare, Con quelle > neutrali è semplice ma accade anche con quelle piacevoli. > La stabilità mentale che tanto anelo, si scontra con l’essere sballottati > con un aereo a migliaia di chilometri di distanza in poco tempo. > Nei quindici giorni passati in Cina non ho sentito il suono del silenzio, > quel sottile fischio di sottofondo è svanito alla mia attenzione. Non ho > neppure fatto niente per richiamarlo. C’è il sole fuori e i fiori delicati > del prugnolo danno questo colore innevato all’albero, che bellezza. Anche > la forsizia illumina con il suo giallo l’arrivo della primavera. Oggi è > l’equinozio, il passaggio dall’inverno all’autunno e il momento dell’anno > che mi va di più di celebrare. Un periodo di abbodanza e generosità della > natura, di rigogliosa freschezza, di rinascita.
> Ancora non ho visto le rondini, ma i richiami del mattino degli uccelli in > amore mi dicono che il tempo è vicino.
> Altro giorno di sole, altro giorno di vita.
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