Autobiografia di un poeta

 

 

I primi sprazzi di luce nascono in un cassetto

Un cassetto dove nessuno poteva vedere, guardare, sentire

Era il cassetto dove in adolescenza

Custodivo i miei sentimenti, le mie paure, la mia sensibilità.

 

In questo cassetto nessuno aveva accesso, tranne io

Era la mia cassaforte di intimità

Lo scrigno dove il mio essere si riposava.

 

Un giorno crescendo

Quella parola scritta su carta diventò voce

E di quell’esercizio di libertà

Mi rimane uno stato dell’essere

Un luogo dove dare respiro

A quell’infinito che si manifesta dentro di me

A quello spazio,

dove si riflette la mia condizione

dove rivedo ciò che sono senza nessun filtro

dove per un attimo mi accorgo chi sono e cosa sento

in quel lugar che diventa terapia.

 

E così un essere umano mentre entra nello spazio della poesia

Si scopre fragile e vulnerabile

Accede agli abissi più profondi di se stesso

E come la primavera

Lentamente

Si apre

E dona un fiore.

2 commenti

  1. Ci vuole coraggio oggi a scrivere poesie, esse aprono e tendono ad aprire chi le scrive e chi le legge. Senza barriere, come armadi senza cassetti ne ante.

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